From Emanuele Pasqua to Giovanni Roothaan 11/6/1845

P.C.

Reverendo Padre Nostro in Sevi Cristo

Un pensiero, che fin dal noviziato ho mai sempre nutrito, e cui in diverse circostanze di mia vita religiosa mi sono adoperato di alimentare, poiché ora più ardente e gagliardo è divenuto, mi sento spinto a palesarlo alla Paternità Vostra; si è questo il desiderio delle missioni.

Per di vero mai non mi è caduto nell'animo di esporlo alla Paternità Vostra se non terminati che fossero tutti gli studi; fui tentato di farlo quando parti il Padre Di Maria, ma me ne ritenne anche più l’essere io allora più fresco negli anni, e studente di filosofia; tanto più che non vedeva alcun giovane mio pari eletto a più grand’ opera della gloria del Signore. Ma la venuta costà del Reverendo Padre Rayder per raccorre missionari, la scelta fatta de’ Fratelli Finetti, Pacciarini, Ciampi e di altri tre o quattro pur anco giovani di altra provincia talmente mi hanno accresciuto la brama e l’animo, che non avrei certo potuto frenarla in me, se non mi fossi determinato ad appalesarla alla Paternità Vostra. Peraltro ho voluto in prima dimandare il parere del Padre Spirituale, accionchè con maggior sicurezza e tranquillità di spirito potetti procedere in ciò, il quale senza difficoltà alcuna mi ho approvato ogni cosa, e mi ha persuaso a fare con Vostra Paternità un tal passo. Ho voluto propria interrogare il Padre Rettore del come egli la pensasse, ed ancor questi mi è stato favorevole, e mi ha posto in decisa deliberazione, parlandomi in guisa, che non ho creduto dover strappare indugio veruno allo Scriverle; al che voglio aggiungere anche il Padre di Canossa, il quale mi prega baciarle per lui la mano. Certamente non avrei ardito di fare al presente una tal mossa per la mia età: ma, come rispostemi il Padre Rettore, al quale feci ciò riflettere, la elezione degli altri toglie quest’impedimento. sono queste le mie brame, questi i miei più accesi desideri. Le fatiche, siane lode al Signore, non m’increscono, ne mi sono di alcun penso e più invigorito mi sento lo spirito quando maggiori mi si appresentano. La Sanità, la Dio mercè, tolto che sopra il fronte oramai non ho più capelli, l’ho goduta sempre buona in tutta la mia vita, e questa bramerei di tutta spenderla alla salute di quelle povere anime, che sono prive del pane della divina parola. Questo è quel tanto che aprir le voleva, e come mi posi nella piena indifferenza di averne o no l’approvazione di coloro, i quali addimandai del loro parere, casi, e più ancora mi trovo al presente, lasciando ogni cosa nella mani della divina provvidenza, la quale veglia amorosamente al bene di ciascuno , ed ella fa il meglio che mi si conviene. L’Apostolo San Barnaba, ed il nostro carissimo San Luigi, nella novena del quale domani, se a Dio Piace, entriamo l’interpongano per me, affinchè Iddio ispiri alla Paternità Vostra ciò che è di sua maggior gloria. Con ciò prendo motivo di supplicarla umilmente dell’aiuto di sue preci, acciocchè possa diventare vero e degno figlio di sì buona madre la Compagnia, la quale compiacquesi contra mio merito, e senza alcuna abilità di accogliermi e conservarmi tra i suoi più cari; e piegandomi a baciarle la mano, impetrando al tempo stesso la sua paterna benedizione con profonda stima e rispetto mi raffermo

Di Vostra Paternità

Ferrara il di dell’Apostolo S. Barnaba 1845

Infimo in Cristo Servo e Figlio

Emmanuele Pasqua della Compagnia di Gesù

[MS] Archivio Storico della Compagnia di Gesù, Ait 2, f. 665, Recto

Letter information

From Emanuele Pasqua, Maesro in Ferrara to Giovanni Roothaan, Generale Preposito in Roma;

11/6/1845

Case

Al Molto Reverendo in Cristo Padre

Giovanni Roothaan Preposito Generale della Compagnia di Gesù

Roma

Mentioned destinations

Further information about the destination

«si offre alle missioni del Maryland»

Exemplary figures

Mentioned names and figures

Specific devotions

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