Habbiamo qui Ismael Bascia cognato del re turco, che va visitando gran parte dell’Imperio cercando i malfattori ma in particolare quelli che sono stati in guerra con il già ribelle Nassan Bascia, per i quali non c’è misericordia neanche dopo la morte, già che i corpi restano in terra per pascere i cani. Sessanta in circa hanno già provata quella sorte, dal tempo che sta qui, cioè quindici giorni, et ogni dì va crescendo il numero.

Fra quelli si è trovato un cristiano polonese da 22 anni il quale essendo schiavo di un huomo da poco fu ricercato e violentato per quel peccato horrendo di sodomia.

Egli, come da supponere, vedendosi strapassato ed in tal premura ammazzò il suo padrone col coltello, e lasciatolo in quel sonno eterno fugì di questa città, e s’appoggiò ad un suo offitiale o Aga, il quale gli diede consiglio di negar il fatto.

Egli, animoso non volse negare la verità; arrivorno insieme in questa città di dove era fugito il schiavo, fu interrogato publicamente, confessò il tutto, il Bascia lo voleva salvare, ma una mano di consiglieri poco honesti e tanto più ingiusti, temendo dai loro schiavi il medesimo trattamento, in qualche occasione simile per trovarsi la maggior parte imbrattati di queste sporchezze, ottenero la condannatione di questo bellissimo et disgratiato giovane, il quale, udita la sentenza di morte, si portò al luogo animosamente, dicendo: M’hanno fatto turco et tagliato per forza, hora mi rallegro di morire cristiano, e con questa morte scancellare il mio peccato.

Prima di morire fece il segno della croce, dicendo: Muoio christiano, ubbidiente et unito alla chiesa romana, et un colpo gli fu tagliata la testa da un maestro boia molto esperto et sperimentato per haverne già tagliate più di 2 mille.

Molti altri furono ammazzati con esso, e la notte stessa divorato dai cani, e questo restò intatto. Il giorno appresso e conseguentemente tutta la settimana furono uccisi oltre a quattro e sino a undici in un dì, tutti sbranati dai cani, huomini vecchi e ragazzi, Horribile visu, e questo giovane stette in mezo, dieci giorni intieri, senza lesione alcuna nel corpo, pareva sempre più fresco, e molti dicono che odorava buonissimo odore, il suo capo in mezo del Braccio pareva solo addormentato.

Tutta la città, huomini e donne cristiani, turchi et hebrei andavano a vederlo, niuno ardiva domandare la sepoltura per quel corpo, finalmente il mio turcomanno andò da Ismael Bascià che chiamano visir, per chiedere quella gratia, ma certi dervis o monachi turchi hebbero la preferenza fingendo che era morto turco, e che mostrava di esser santo, già che di notte havevano visto due leoni che stavano guardando il suo corpo con una luce che calava sopra di esso, di quando in quando, e così accompagnato da turchi e da cristiani, in maggior numero di gran lunga, fu sepelito in una cappelletta de turchi, fuori della città poco discosta del luogo dell’essecutione. Il vero nome è la città ––– quello ancora non l’ho potuto sapere.

Aleppo, il 3 marzo 1660

[MS] Archivio della Congregazione di Propaganda Fide, SOCG , 241, 152r-153v

Author

François Picquet (1626-1685)

Year

1660

About the converted

Converted people: 1

Gender: m

schiavo

22 years old

From Polonia

The conversion

Year: 1660

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